Torino la mia bellissima e amatissima città offre diverse possibilità per essere visitata.
In particolare il suo volto cambia a seconda delle stagioni e a mio modesto avviso le due migliori sono la primavera e l’estate quando anche il visitatore più distratto può apprezzarne l’elegante bellezza in tutto il suo fascino e, volte e in certi orari, in condizioni di pace quasi assoluta.
Nella stagione calda, quando molti dei suoi abitanti sono in vacanza, mi godo in particolare la sua architettura antica e lo faccio al mattino molto presto o nel tardo pomeriggio quando arrivo o esco dal mio studio. In quegli orari e nella quiete delle sue strade riesco a osservare dettagli che nel resto dell’anno si perdono nelle mille persone intente a spostarsi per svolgere le loro attività.
La scorsa estate ho notato una bicicletta perfettamente parcheggiata all’angolo tra due vie e saldamente legata con un grosso catenaccio a un palo della segnaletica stradale. Mi aveva colpito perché aveva il fascino un po’ romantico delle cose antiche e dalle sue forme e dalla sua ruggine avevo immaginato di trarre uno scatto.
Ma a Torino in estate come in molte altre città, il rischio di incidenti stradali aumenta parecchio probabilmente con la percezione di maggiore libertà o il fatto che strade e corsi siano estremamente più scorrevoli.
Così una mattina ho scoperto che il “mio” soggetto era stato un po’… modificato.
Nella notte due macchine avevano avuto un incidente e una delle due aveva terminato la sua corsa proprio nell’angolo dove era stata parcheggiata la bicicletta.
Incredibilmente l’aveva piegata seguendo alla perfezione l’angolo stesso.
Dopo quella notte, il lucchetto era diventato inutile.
Potete vedere la foto qui
Geolocalizzazione: 45°4’2.074″ N 7°40’11.8559″ E
Camera: Nikon D750
Obiettivo: 50 mm.
Tempo: 1/80
Diaframma: f/5
ISO: 100
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