La possibilità di uno scatto è quasi sempre legata a un buon lavoro di programmazione e di pianificazione.
La scelta del luogo (dopo una prima uscita di scoperta), la scelta dell’ora o del periodo con le opportune preziosissime app, la scelta della composizione e ultimo ma non ultimo, la scelta dei parametri di scatto.
Ma per gli apprendisti stregoni, in tantissime occasioni il caso è un frutto dolcissimo da cogliere al volo quando si presenta.
Peraltro e per puro caso, ho scoperto che dopo una giornata di scatti mi piace moltissimo rientrare verso la macchina quando ormai è buio. Il bosco assume colori e rumori inimmaginabili e la fantasia corre verso pensieri propri di un’età ormai molto lontana.
Al buio però le occasioni di scatto sono drasticamente diverse che durante il giorno. Ma… mai dire mai.
Lo scorso dicembre a fine giornata, stavo godendomi il rumore dei passi nella neve del fondovalle in totale solitudine negli ultimissimi momenti dell’ora blu, quando dopo una svolta mi sono trovato davanti a questo scorcio. Avevo ormai molto freddo, ma ho nuovamente montato la macchina foto sul cavalletto e mentre preparavo lo scatto pensavo al contrasto tra il gelo della notte e il calore delle case dall’altra parte della strada. La luce, come sempre, dettava le sue folli e affascianti regole del gioco.
Magia di una frazione di montagna in una notte invernale.
Potete vedere la foto qui
Geolocalizzazione: 45°34’40.897″ N 7°20’3.163″ E
Camera: Nikon D750
Obiettivo: 24 mm. su 24-120 mm.
Tempo: 30″
Diaframma: f/8
ISO: 200
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