La bellezza di Madre Natura. Non solo nella dimensione o nella forza. A volte si manifesta dentro un piccolo torrente di montagna.
La bellezza di Madre Natura. Non solo nella dimensione o nella forza. A volte si manifesta dentro un piccolo torrente di montagna.
Incredibile la forza di Madre Natura. Riesce a generare bellezza anche dove la sconsiderata mano dell’uomo crea danni enormi. In questo caso i pescatori di una cittadina francese riversano sulla spiaggia del loro paesino tonnellate di gusci di capesante (quelle che là chiamano Coquilles Saint Jacques) creando un paesaggio davvero inusuale. La marea, tuttavia, ordina questi milioni di gusci con una sorta di creatività geniale, creando giochi di forme che sono un’eccellente punto di partenza per una fotografia in bianco e nero.
Il riscaldamento dell’aria di una mongolfiera è una delle parti sicuramente più affascinanti (certo non l’unica) della preparazione al volo di questi meravigliosi mezzi. Fiamme e colori ammutoliscono chi osserva questo incredibile spettacolo.
Il rischio è di farsi venire male a collo a forza di non staccare gli occhi da quell’incredibile, coloratissimo, affascinante mezzo volante che è una mongolfiere in decollo. Forme, caratteristiche, fiamme dei bruciatori, dolcezza dei movimenti che sembrano – ma non sono necessariamente! – lenti e l’incredibile abilità dei loro piloti, sono uno spettacolo da non perdere dove il tempo assume un valore completamente diverso. Spero presto di poter fare un volo!
Capita a chiunque. Il nostro sguardo viene attratto da quello che più ci colpisce, senza neanche accorgerci che magari è stato piazzato in quel punto proprio per attrarre la nostra attenzione. E invece dovremmo imparare a guardare diversamente e comunque oltre all’immediato per cercare scatti non banali. E questa è una capacità che hanno sviluppato tutti i grandi fotografi e che, chi come me sta imparando, all’inizio si fatica ad apprendere. Esempio da manuale è il peschereccio rosso e giallo di Honefleur che da anni serve per scatti che “fanno tanto Normandia”. In realtà, tutto intorno ci sono migliaia di altri soggetti che, probabilmente, uscendo dallo stereotipo, possono raccontare una diversa Normandia. Quella più vera.
Blues. Emozioni, luce, musica, estate. Blu come, a volte, l’anima. Ma sempre incredibilmente emozionante grazie alle performance di eccezionali musicisti. Blu, fino in fondo al cuore.
Curioso come il male e il bene si susseguano a volte senza continuità di sorta, sia nel tempo che nella geografia. In questa cittadina ho percepito nettissima questa sensazione, sospesa in un momento per me magico, nel confronto tra l’assoluta pace di un tramonto estivo dove incredibilmente neanche l’oceano si muoveva e la presenza vicinissima e prepotente dei resti dell’orrore del D-Day, silenziosi ma monito fortissimo della follia umana.
Storicamente la fotografia nasce in bianco e nero e tale rimane per moltissimo tempo. Poi l’invenzione delle pellicole a colori fino all’uso drogato dei colori stessi nell’era digitale. Non l’uso artistico e creativo, ma quello becero di colori pompati all’inverosimile in tramonti o paesaggi totalmente irreali alla ricerca del like da divenire una vera offesa all’intelligenza dell’osservatore. Eppure il bianco e nero rimane un caposaldo che con due soli colori e le loro infinite sfumature offre una magia davvero senza tempo. La grande difficoltà è nel non cadere nel facile tranello di virare in bianco e nero una pessima foto a colori, ma di imparare a vedere e scattare in bianco e nero. Sembra facile.
I ritmi di una cittadina di mare che vive di turismo e di pesca sono curiosi da osservare nel loro susseguirsi durante le ore del giorno e della notte. Frenesia e calma assoluta si alternano rapidi e a volte imprevisti come in uno spettacolo teatrale insieme alle ore che segnano l’inizio o la fine delle diverse attività. In queste situazioni si aggiunge prepotente la magia dei colori e delle luci che, diverse per tipologia e intensità, modellano ciò che appare davanti ai nostri occhi. Il tramonto e l’ora blu conferiscono fascino a un momento nel quale il tempo della partenza dei pescherecci viene congelato dallo scatto dell’otturatore.
A tutti può capitare nella vita di iniziare nuove esperienze, oppure di riprenderne altre abbandonate senza un apparente motivo molti anni prima. A volte sono i cambiamenti non voluti che ci impongono questi strani giochi. Così dopo alcuni decenni, ho riscoperto la mia passione per la fotografia e ho iniziato a metterla in pratica durante il mio breve viaggio in Normandia. Qui racconto della mia tappa a Fécamp, una deliziosa città francese affacciata sulla costa atlantica.
Vorrei iniziare condividendo le motivazioni che mi hanno spinto a immaginare e poi creare questo sito. Un modo per permettermi di trasmettere la mia passione e le emozioni che provo quando sto per scattare una fotografia e che mi piacerebbe infinitamente poter trasmettere. Un luogo che vorrei di scambio e di condivisione con coloro che vorranno visitarlo e condividere con me questo viaggio. Benvenuti.